Perché la variante Delta è più dominante

Se i ricercatori avessero previsto quale variante del coronavirus avrebbe conquistato il mondo, la variante Delta non sarebbe stata la loro prima ipotesi. Ma dalla sua prima apparizione in India nel dicembre 2020, la variante altamente contagiosa è diventata il ceppo predominante del virus. L’emergere della variante Delta ha indotto un certo numero di paesi a ripristinare le restrizioni sui viaggi e sull’utilizzo delle mascherine, restrizioni rallentate con l’aumento dei tassi di vaccinazione.

Variante Delta
Variante Delta

Sebbene i vaccini sembrino efficaci contro la variante Delta, il numero di casi aumenta e anche la probabilità che possa colpire anche le persone vaccinate. E non è ancora chiaro se si traduca in una malattia più grave rispetto ai ceppi precedentemente circolati. Un virus che attualmente si sta affrontando anche grazie all’iuto delle nuove tecnologie.

La variante Delta

Ciò che è chiaro, tuttavia, è che la variante Delta ha un forte vantaggio evolutivo rispetto ai ceppi precedenti. Il suo tasso di infezione è diverso da qualsiasi altro virus nella storia di questa pandemia. I biologi stanno cercando di capire perché questa particolare variante, che porta una serie di diverse mutazioni, sia diventata dominante.

La rapida diffusione del virus può in parte derivare da un rapido tasso di replicazione. Uno studio a riguardo, ha scoperto che le persone infette da variante Delta avevano, in media, circa mille volte più virus nei loro corpi, noto come carica virale, rispetto a quella del ceppo originale, consentendo di infettare più persone e più rapidamente.

Il vantaggio della variante Delta sembra derivare da una combinazione di mutazioni nella proteina spike. La parte del nuovo coronavirus che si lega ai recettori sulla superficie delle cellule e consente al virus di infettarle. Gli scienziati si sono anche chiesti se la variante Delta, oltre alla sua maggiore trasmissibilità, sia in grado di sfuggire al sistema immunitario.

La variante Delta è molto più efficace nella diffusione rispetto a alla Beta o alla Gamma. Anche se la mutazione da sola ha migliorato l’evasione immunitaria, il vero virus Delta non è in realtà così bravo, suggerendo che la combinazione specifica di mutazioni ha dato al virus una funzione unica.

La Delta, anche se in grado di evadere le difese immunitarie, potrebbe non dare al virus un vantaggio evolutivo così forte come la trasmissibilità, almeno tra le persone non vaccinate. Questo però, potrebbe non essere lo stesso per ogni popolazione del mondo. Alcune varianti, come la Gamma, si sono diffuse rapidamente in alcuni paesi ma poco nel resto del mondo.

Altre mutazioni del virus

Potrebbe esserci un limite al numero di mutazioni che un virus può acquisire sulla proteina spike prima che non sia più in grado di legarsi al recettore. Si pensa che sia improbabile che appaiano nuove mutazioni significative della proteina spike. Piuttosto, il virus potrebbe subire una combinazione di mutazioni che gli consentiranno di diffondersi ampiamente tra la maggior parte delle persone. Ma è difficile prevedere quali saranno. In sostanza, il virus si evolverà se possibile, a condizione che il numero di infezioni rimanga alto, ma se invece, più persone non saranno vaccinate, aumenteranno le possibilità che si presenti qualcosa di peggio della variante Delta.

La buona notizia è che sarebbe relativamente semplice modificare i vaccini per renderli più efficaci contro tale variante. Nel frattempo, tuttavia, gli attuali vaccini rimangono il modo migliore per prevenire l’insorgere di nuove varianti. È chiaro che con questi virus, non è che se sconfiggiamo la variante Delta sconfiggeremo anche la pandemia, ce ne sarà un altro che continua ad emergere. Se le persone vaccinate al mondo sono poche, il virus si diffonderà senza controllo e ci sarà soltanto un ciclo infinito di infezioni, mutazioni e di trasmissioni del virus.

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